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Il progetto, che ha visto il coinvolgimento del Nucleo Anticontraffazione dei Carabinieri e del Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II di Napoli, è stato sviluppato in diverse aree della regione Campania (un sito di coltivazione in ogni provincia), per studiare la cultivar della canapa in relazione alle differenti condizioni pedoclimatiche.

 Lo studio pilota ha consentito un confronto tra i dati di produzione, utile alla valutazione delle più idonee procedure di coltivazione in termini di livelli di efficienza, produttività e resa. Il focus delle attività di ricerca è stato orientato principalmente verso le fasi di semina, germinabilità e sviluppo, fino alla fase di completa maturazione, in modo da avere competenze specifiche da applicare nelle attività di controllo. 

Oltre alle attività agronomiche, sono state studiate e valutate metodiche analitiche per la determinazione del contenuto dei cannabinoidi nelle piante coltivate, in particolare sono stati determinati i livelli di Δ9-THC (delta-9 tetraidrocannabinolo) e CBD (cannabidiolo) contenuti nelle infiorescenze. Grazie a questa attività è stato possibile realizzare un laboratorio presso il Dipartimento di Chimica dell’IZSM di Porticiper la determinazione dei cannabinoidi, validando la metodica per le diverse matrici (Alimentari-infiorescenze). 

Contestualmente è stata avviata un’importante collaborazione con il N.A.C.  Nucleo Antifrodi dei Carabinieri di Salerno nelle attività di prelievo dei campioni di Canapa presso i vari siti di coltivazioni, i quali hanno monitorato e supervisionato tutte le operazioni.